“Desidera” incanta la Certosa

Estimated read time 5 min read

Una performance sospesa tra terra e cielo conquista Bologna

Il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna si è trasformato in un teatro a cielo aperto per ospitare “Desidera”, uno spettacolo di danza aerea inserito nel ricco cartellone del Bologna Portici Festival, che ha saputo coniugare arte, spiritualità e bellezza in una performance indimenticabile. Il festival, che anima la città con eventi culturali di vario genere distribuiti in diverse location bolognesi, ha trovato nella Certosa una cornice ideale per questa particolare forma d’arte. La suggestiva cornice del complesso monumentale, con il Santuario di San Luca che domina dall’alto, ha fatto da sfondo a un’esperienza artistica che ha toccato il cuore di tutti i presenti.

La Compagnia dei Folli, formata dai talentuosi Sofia Amurri, Giacomo Orsini e Valentina D’Angelo, ha dato vita a una rappresentazione che ha esplorato i temi più profondi dell’esistenza umana. Gli artisti, sospesi su pali oscillanti che sfidavano le leggi della gravità, hanno incarnato con grazia e potenza la dualità intrinseca dell’essere umano: quella fragilità che ci rende vulnerabili e quella forza interiore che ci permette di superare ogni ostacolo

Un’atmosfera magica tra arte e spiritualità

L’atmosfera che si respirava durante lo spettacolo era davvero particolare. I danzatori, avvolti in candidi abiti bianchi che si muovevano leggeri nel vento della sera, evocavano le figure angeliche immortalate nei dipinti barocchi del Sei-Settecento. Ogni movimento era studiato per trasmettere emozioni pure: gesti sospesi che sembravano sfiorare l’eternità, atti di coraggio che parlavano di determinazione e speranza.

Il momento più suggestivo della serata è stato senza dubbio quando Valentina D’Angelo, sospesa e fluttuante in aria grazie a una piccola mongolfiera luminosa, si è alzata lentamente verso il cielo. Come una luna d’argento che emerge tra le nuvole, questo elemento scenico – con la danzatrice che sembrava danzare nell’etere – ha portato con sé tutto il simbolismo dello spettacolo: il desiderio innato di libertà che caratterizza l’animo umano, la voglia di elevarsi al di sopra delle difficoltà quotidiane, la ricerca di una dimensione più alta dell’esistenza.

La magia della musica dal vivo

Ad accompagnare le evoluzioni aeree degli artisti, una colonna sonora dal vivo ha arricchito ulteriormente l’esperienza sensoriale del pubblico. Roberto Cassuti alle tastiere e Marianna Gubri all’arpa hanno creato un tappeto musicale che si è fuso perfettamente con i movimenti dei danzatori, amplificando le emozioni trasmesse dalla performance. Le note delicate dell’arpa si alternavano alle sonorità più ampie delle tastiere, creando atmosfere ora sognanti ora drammatiche, sempre in perfetta sintonia con l’azione scenica.

Quando l’arte supera i confini tradizionali

Ciò che ha reso “Desidera” un’esperienza ancora più coinvolgente è stata la capacità degli artisti di rompere la quarta parete, muovendosi letteralmente sopra le teste del pubblico. Gli spettatori, seduti nella magnifica cornice architettonica della Certosa, si sono trovati al centro dell’azione, parte integrante di una performance che ha abolito i confini tradizionali tra palcoscenico e platea.

Questa scelta registica ha creato un’intimità particolare tra artisti e pubblico, trasformando ogni singolo spettatore in testimone privilegiato di una storia di resilienza e speranza. La danzatrice sembrava dialogare direttamente con chi li osservava dal basso, creando un ponte emotivo che ha reso la performance ancora più intensa e personale.

Il trionfo dell’arte che parla al cuore

La risposta del pubblico non si è fatta attendere. Gli applausi a scena aperta, che hanno più volte interrotto lo spettacolo, hanno testimoniato il coinvolgimento totale degli spettatori. Non erano semplici manifestazioni di apprezzamento, ma vere e proprie esplosioni di emozione condivisa, la prova tangibile di come l’arte riesca ancora a toccare le corde più profonde dell’animo umano.

“Desidera” ha raccontato, attraverso il linguaggio universale del corpo in movimento, una storia che ognuno ha potuto interpretare secondo la propria sensibilità. La resilienza di chi non si arrende mai, la speranza che illumina anche i momenti più bui, la voglia di volare oltre i limiti imposti dalla realtà quotidiana: tutti temi che risuonano profondamente nell’esperienza umana contemporanea.

Un evento che segna il territorio

La scelta del Cimitero Monumentale della Certosa come location per questo spettacolo non è stata casuale. Questo luogo, ricco di storia e spiritualità, ha amplificato il messaggio artistico della performance, creando un dialogo silenzioso ma potente tra l’arte dei vivi e la memoria dei defunti. Il risultato è stato uno spettacolo che ha saputo celebrare la vita in tutte le sue sfaccettature, anche quelle più difficili da accettare.

La Compagnia dei Folli ha dimostrato ancora una volta come il teatro e la danza possano trasformare qualsiasi spazio in un luogo di condivisione emotiva e crescita spirituale. “Desidera” rimarrà certamente nella memoria di chi ha avuto la fortuna di assistervi, come esempio di come l’arte possa essere veicolo di messaggi universali e senza tempo.

Un appuntamento che conferma Bologna come città capace di ospitare eventi culturali di altissimo livello, dove tradizione e innovazione si incontrano per dare vita a esperienze artistiche irripetibili. Il Bologna Portici Festival si dimostra ancora una volta una manifestazione capace di portare l’arte contemporanea in luoghi inaspettati, creando connessioni uniche tra patrimonio storico e creatività moderna.



You May Also Like