London Afrobeat Collective incendia il diMondi Festival

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Otto musicisti da quattro continenti trasformano Bologna in una pista da ballo globale

Il palco del diMondi Festival di Bologna si è trasformato in un crocevia musicale planetario quando i London Afrobeat Collective hanno preso possesso della scena. Otto musicisti provenienti da Inghilterra, Italia, Francia, Congo, Argentina e Nuova Zelanda hanno dato vita a una performance che ha fatto ballare il pubblico dall’inizio alla fine, confermando la loro missione dichiarata: “aumentare l’energia positiva nel mondo facendo ballare la gente”.


La serata bolognese ha rappresentato l’ennesima conferma della forza travolgente di un collettivo che da oltre un decennio porta in giro per il mondo il proprio “DNA veramente globale”. Sul palco del diMondi Festival, i London Afrobeat Collective hanno dimostrato ancora una volta perché la loro musica riesce a conquistare platee così diverse, dalle atmosfere intime dei club europei ai grandi festival internazionali come Glastonbury e Felabration di Lagos.

Un suono che abbatte le frontiere

La performance di Bologna ha messo in luce la caratteristica principale del gruppo: la capacità di fondere l’afrobeat tradizionale con funk, jazz, rock, latin e dub, creando un sound originale che trascende i confini musicali e geografici. Durante il concerto, il pubblico ha potuto assistere a un vero e proprio viaggio sonoro attraverso lingue e culture diverse, con brani cantati in inglese, spagnolo, lingala, yoruba e francese.

Il momento clou della serata è arrivato con l’esecuzione di “Topesa Esengo Na Motema” (“Portiamo gioia al cuore”), il singolo principale del loro ultimo album “Esengo” – che significa “Gioia” in Lingala. La band ha coinvolto attivamente il pubblico, insegnando frasi in Lingala e trasformando l’intera platea in un coro multiculturale. Come hanno spiegato dal palco, la gioia per loro non è solo un’emozione, ma “un atto di resistenza”, “gioia come Libertà”, “gioia come Liberazione”, “gioia come Giustizia e pace e Umanità”.

Ritmi che uniscono, messaggi che liberano

Ma i London Afrobeat Collective non si limitano a far ballare. La loro musica porta con sé un messaggio profondo di impegno sociale e lotta per i diritti umani. Durante il concerto bolognese, particolarmente toccante è stata l’esecuzione di “Freedom”, brano dedicato “a tutti i pacificatori, credenti nella giustizia sociale”. Il testo, che critica “questa società oscura che produce illusioni” e “un sistema oppressivo”, ha risuonato con forza particolare in un periodo storico segnato da tensioni globali.

La band ha dedicato alcuni brani “alle donne e a tutte le persone nel mondo che stanno lottando per i loro diritti umani”, così come alle “comunità di tutto il mondo che stanno lottando a causa dell’oppressione”. Un messaggio di empowerment e solidarietà che ha trovato nel pubblico bolognese una risposta calorosa e partecipata.

Un’esperienza live che coinvolge corpo e anima

L’esperienza live dei London Afrobeat Collective va ben oltre la semplice esecuzione musicale. Sul palco del diMondi Festival, i musicisti hanno creato un’atmosfera coinvolgente che ha trasformato lo spazio del concerto in una grande pista da ballo. Particolare menzione merita la performance di Juanita Euka, la cantante del gruppo, che con la sua grinta particolare e la presenza scenica magnetica ha letteralmente incendiato il palco bolognese. La sua voce potente e la capacità di passare fluidamente dalle lingue africane all’inglese e allo spagnolo hanno aggiunto un’ulteriore dimensione emotiva alla già travolgente performance del collettivo.

Tutti i musicisti hanno dimostrato un livello tecnico e una coesione artistica eccezionali, ma è stata proprio l’energia contagiosa di Juanita a catalizzare l’entusiasmo del pubblico, trasformando ogni brano in un momento di pura connessione emotiva. L’invito continuo a “muovere i piedi” e l’interazione costante con il pubblico hanno dimostrato perché la band è considerata una delle formazioni live più energiche del panorama afrobeat internazionale.

La formazione, che può vantare collaborazioni significative con leggende del genere come Dele Sosimi e Tony Allen, ha mostrato a Bologna tutto il proprio bagaglio di esperienza maturato sui palchi di festival internazionali. Dal debutto nel 2010 con l’album “L.A.C.” che li ha portati ad aprire il palco West Holts a Glastonbury nel 2011, passando per “Food Chain” del 2015, fino al recente “Esengo”, i London Afrobeat Collective continuano a evolversi mantenendo sempre al centro la propria capacità di creare connessioni autentiche con il pubblico.

Bologna balla, il messaggio arriva forte e chiaro

La serata bolognese ha confermato che la musica dei London Afrobeat Collective riesce a coniugare perfettamente divertimento e riflessione, festa e impegno sociale. Come hanno dichiarato dal palco: “siamo stanchi, chiediamo, stiamo lottando e la gente deve svegliarsi”. Un messaggio che, tradotto nei ritmi irresistibili dell’afrobeat fusion, ha trovato nel pubblico del diMondi Festival una risposta entusiastica.

Il concerto si è concluso con una standing ovation e con la promessa, da parte della band, di tornare presto in Italia. Nel frattempo, resta il ricordo di una serata che ha dimostrato ancora una volta come la musica possa essere un potente strumento di unione e di cambiamento sociale.




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