Una montagna di libri: l’Appennino bolognese celebra la letteratura

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Il 14 giugno a Monzuno il primo festival letterario tra salotti all’aperto, premi e concerti

L’aria fresca dell’Appennino bolognese si prepara ad accogliere parole, storie e musica. Sabato 14 giugno 2025, Monzuno ospiterà la prima edizione di “Una montagna di libri”, un festival letterario che promette di unire la passione per la lettura alla bellezza del paesaggio montano.

Il Rifugio Acatù, situato in Via Casaccia 2/3, farà da cornice a una giornata ricca di appuntamenti che inizieranno alle 15 con i salotti letterari all’aperto, vero cuore pulsante del festival. Sette autori si alterneranno per raccontare le loro opere in un formato intimo e partecipativo, moderati dalla scrittrice Marcella Nigro che guiderà il pubblico attraverso conversazioni aperte e spontanee. L’idea dei salotti all’aria aperta rappresenta una formula innovativa che abbatte le barriere tra autore e lettore, creando un dialogo diretto sotto il cielo dell’Appennino, dove ogni storia trova il suo respiro naturale nel paesaggio montano.



Voci diverse, storie che attraversano l’Italia

Il programma letterario che Marcella Nigro orchestrerà nei suoi salotti spazia dai thriller ai racconti di testimonianza, offrendo un panorama variegato della narrativa contemporanea attraverso voci autentiche e storie profondemente umane.

William Bavone, autore salentino di nascita e parmense di adozione, presenterà “Il morso del Varano” (Newton Compton), il suo ultimo romanzo noir che ha conquistato l’attenzione di Carlo Lucarelli. Ambientato in una Bologna dei giorni nostri dai toni cupi e inquietanti, il libro segue le indagini dell’ispettore Nico De Luca sull’omicidio del giudice in pensione Filippo Stefanini, ucciso da un assassino particolarmente abile nel non lasciare tracce. Un thriller che scava nei lati oscuri della città emiliana.

Giorgia Bruni racconterà “La notte dell’addio” (Nulla Die edizioni), romanzo che le è valso la finalista al Premio letterario-giornalistico “Nadia Toffa” 2022 e la targa ex aequo per il secondo classificato. La sua opera esplora il fil rouge che connette le molteplici anime della letteratura al femminile, interrogandosi sul ruolo e la funzione della scrittura nel nostro tempo storico.

Antonio Dottori, ex ispettore di polizia in pensione, porterà la sua esperienza sul campo in “Delitti tra antiche mura” (Segui le tue parole), primo volume di una trilogia poliziesca che vede protagonisti lui stesso e l’ispettrice in carica a Bologna Cristina Ferrari, coppia nella vita e sul lavoro. Le loro indagini si snodano tra i portici della città felsinea e una provincia emiliana che nasconde segreti sotto la sua apparente bonaria tranquillità.

Particolare intensità emotiva caratterizzerà l’intervento di Rita Repetto, fondatrice dell’associazione “La pulce nell’orecchio” nata in memoria della sorella Roberta, deceduta a soli quarant’anni dopo essere stata vittima di manipolazione psicologica in un centro olistico, secondo la Procura di Genova. La sua testimonianza si intreccia profondamente con l’opera di Fausto Campana, che in “La Linea Verde” (Pluriversum edizioni) racconta venti storie di diversità e marginalità attraverso personaggi che “nella vita non ce l’hanno fatta”: un operaio meridionale vittima del caporalato, una ragazzina costretta a perdere la propria innocenza, una donna in carriera perseguitata come una strega. La copertina del libro è impreziosita da un disegno di Roberta Repetto, creando un ponte tra arte e denuncia sociale.

Paola Mattioli presenterà “Viera, un’italiana nata nel 1923” (Pendragon), la trascrizione del quaderno verde in cui sua madre ha raccolto appunti e ricordi delle sue esperienze di vita. Una testimonianza preziosa di una donna che ha attraversato la guerra come protagonista della Resistenza, sapendo essere conforto e aiuto per chi ne aveva bisogno. Un documento umano che diventa lezione di vita.

Completa questo panorama di voci Moreno Mojana, musicista, autore e volontario dell’Associazione Italiana Bipolari, che con “Pagine scritte e Pagine bianche” (autopubblicazione) apre una finestra sul dialogo sospeso tra un paziente e il suo analista, offrendo una prospettiva intima e coraggiosa sul tema della salute mentale.

Più di un festival: una celebrazione collettiva

Ma “Una montagna di libri” non è solo letteratura. Alle 19 l’apericena creerà un momento di convivialità, seguito alle 20 dalla premiazione dei primi tre classificati del concorso letterario “Mi ricordo montagne verdi”. La serata si concluderà alle 21 con il concerto di “Fragole e Tempesta”, trasformando il festival in una vera festa della cultura.

L’evento, patrocinato dal Comune di Monzuno e sostenuto da Emilbanca, nasce dalla collaborazione tra l’Associazione L’Agorà di Lavagna e il Gruppo di Studi Savena Setta Sambro, dimostrando come la cultura possa creare reti di connessione tra territori diversi.

“Celebriamo insieme la lettura con balli, musiche e canzoni”, recita il programma, sintetizzando lo spirito di un festival che vuole essere accessibile e partecipativo. L’idea di portare la letteratura all’aria aperta, immersa nel verde dell’Appennino, rappresenta un approccio originale che coniuga il piacere della lettura con quello della natura.

Il primo festival letterario di Monzuno si propone quindi come un esperimento riuscito di democratizzazione culturale, dove le storie dei libri si mescolano a quelle del territorio, creando un dialogo fecondo tra parole scritte e paesaggio vissuto. Un’iniziativa che, se il successo premierà l’intuizione, potrebbe diventare un appuntamento fisso per gli amanti della letteratura e della montagna.



1° Festival Letterario “Una montagna di libri”
Rifugio Acatù, Via Casaccia 2/3 – Monzuno
 
PROGRAMMA Sabato 14 giugno 2025
  • dalle ore 15.00, salotti letterari e musica all’aperto
  • alle ore 19.00 apericena
  • alle ore 20.00 premiazione dei primi tre classificati del concorso letterario “Mi ricordo montagne verdi”
  • dalle ore 21.00 concerto e balli con “Fragole e Tempesta”

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