La magia della musica jazz si è fusa perfettamente con l’eleganza dei vini dei Colli Bolognesi nella suggestiva cornice di Villa Edvige Garagnani, sede del Consorzio Vini Colli Bolognesi, in occasione di uno degli eventi più attesi della rassegna “Zola Jazz & Wine”.
La serata ha offerto agli ospiti un viaggio sensoriale completo: dalle degustazioni delle nuove produzioni vinicole locali alle note raffinate del duo composto da Luca Zennaro alla chitarra e Michelangelo Scandroglio al contrabbasso.
Un dialogo musicale senza confini
Il concerto ha rivelato immediatamente la sintonia artistica tra i due musicisti, capaci di creare un dialogo musicale ricco di sfumature e sorprese. Luca Zennaro, chitarrista e compositore originario di Chioggia, ha dimostrato ancora una volta perché sia considerato uno dei talenti più promettenti del panorama jazz italiano. Al suo fianco, Michelangelo Scandroglio ha tessuto trame sonore profonde e avvolgenti con il suo contrabbasso, confermando la scelta di trasferirsi a Parigi per trovare nuovi stimoli artistici.
“In Italia spesso manca lo spazio per questo tipo di musica”, ha confessato Scandroglio, originario di Grosseto. “A Parigi ho trovato la dimensione giusta per esprimermi e confrontarmi con altri musicisti”. Una riflessione che testimonia le sfide che i giovani jazzisti italiani devono affrontare, ma anche la determinazione nel perseguire la propria passione artistica.
Scandroglio, che ha studiato jazz con Ares Tavolazzi e musica classica con Gabriele Ragghianti all’I.S.S.M Luigi Boccherini di Lucca, rappresenta anch’egli un’eccellenza del panorama italiano. La sua formazione si è poi perfezionata a Siena Jazz con maestri internazionali come Joe Sanders, Harish Raghavan, Ben Street e Avishai Cohen, costruendo un bagaglio artistico di altissimo livello.

Tra tradizione e sperimentazione
Il repertorio della serata ha saputo sorprendere il pubblico con una proposta che ha spaziato dai classici del jazz a interpretazioni originali di brani di diversa estrazione. Particolarmente applaudite sono state le versioni di un brano di Puccini e di uno dei Police, dimostrando come la formazione non si ponga limiti stilistici. “Ascoltiamo volentieri tutti i generi musicali, compresa la musica classica”, hanno spiegato i due artisti, evidenziando un approccio aperto e curioso verso ogni forma di espressione musicale.
I loro riferimenti artistici affondano le radici nel jazz contemporaneo, ma la capacità di contaminazione e rielaborazione personale rende ogni loro esecuzione un’esperienza unica e coinvolgente.

Due carriere in ascesa
Luca Zennaro, classe 1997, ha costruito in pochi anni una carriera impressionante. Cresciuto in una famiglia di musicisti, si è avvicinato al jazz molto presto, esibendosi già a 16 anni in festival prestigiosi come “Il Jazz Italiano per l’Aquila” e “Venezze Jazz Festival”. I riconoscimenti non hanno tardato ad arrivare: secondo posto al concorso internazionale Riga Jazz Stage 2017 (con Kurt Rosenwinkel in giuria), finalista del Premio Massimo Urbani e vincitore del premio “Tomorrow’s jazz” 2018 presso la Fenice di Venezia.
La versatilità artistica di Zennaro emerge chiaramente dalla sua discografia: co-fondatore del trio bassless HackOut!, ha registrato tre album e collaborato con il pianista franco-americano Jacky Terrasson. Il suo progetto più recente, “ZENMUSIC”, lo vede esplorare territori elettronici insieme a musicisti come Chris Fishman, Giovanni Iacovella, lo stesso Scandroglio, Francesco Panconesi e PPIERRRRE.
Michelangelo Scandroglio vanta a sua volta un curriculum di tutto rispetto. A vent’anni è stato premiato al Riga International Jazz Bass Competition, ricevendo anche un invito ufficiale per esibirsi al Beijing Jazz Festival. Nel 2018 ha ottenuto il prestigioso premio “Tomorrow’s Jazz” da Veneto Jazz, mentre nel 2019 è stato premiato da Paolo Fresu vincendo il primo premio dell’Umbria Jazz Competition.
Il 2020 ha segnato una svolta importante nella sua carriera con la pubblicazione di “In the Eyes of the Whale”, il suo primo album da leader per Auand Records, che ha visto la partecipazione di musicisti del calibro di Logan Richardson. L’album gli ha permesso di vincere il programma “Nuova generazione” promosso da MiBACT e I-JAZZ, sviluppando una tournée nei maggiori festival europei e mondiali.
Nel 2021 Scandroglio è stato classificato tra i migliori talenti jazz italiani dell’anno da Musica Jazz, ha vinto il Getxo International Jazz Competition in Spagna ed è stato premiato con il PREMIO SIAE per le sue qualità di compositore. Particolarmente significativa è stata la sua selezione nel 2022 per il prestigioso Betty Carter Jazz Ahead al Kennedy Center di Washington D.C., come unico musicista jazz europeo.

Una presenza internazionale
L’esperienza internazionale di entrambi i musicisti è notevole. Zennaro ha partecipato al tour europeo con la star del pop Benjamin Clementine, esibendosi in festival di primo piano come North Sea Jazz Festival, Nos Alive, Mad Cool e Rock in Werchter. Le sue collaborazioni spaziano da Francesco Bearzatti a Gabriele Mirabassi, da Chris Fishman a Domo Branch, testimoniando una rete artistica in continua espansione. I suoi concerti lo hanno portato in tutto il mondo, dal Messico al Senegal, passando per Israele, Regno Unito, Danimarca, Svezia, Portogallo, Norvegia, Germania, Spagna, Olanda, Belgio, Francia e Lettonia.
Scandroglio ha calcato i palchi di alcuni dei club e festival più prestigiosi al mondo, dal Sunset/Sunside di Parigi al Ronnie Scott’s di Londra, dal Dizzy’s di New York al Barcelona Jazz Festival, dal Stockholm Jazz Festival all’Umbria Jazz. Ha collaborato con stelle del jazz italiano come Enrico Rava, Stefano “Cocco” Cantini, Fabrizio Bosso e musicisti internazionali del calibro di Logan Richardson, Ben van Gelder, Alex Sipiagin e Shai Maestro. Nel 2023 ha registrato il suo nuovo album “Gently Broken”, in uscita su Auand Records nel marzo 2024, un progetto che esplora groove, noise, hip hop e jazz in una ricerca sonora che trascende i generi musicali.
Musica digitale: quando la tecnologia incontra l’arte
Una curiosità che emerge dal dialogo con i due artisti riguarda il loro rapporto con la tecnologia. Vivendo in città diverse – Zennaro a Chioggia e Scandroglio a Parigi – non è sempre facile trovare il tempo per provare insieme. Tuttavia, hanno trovato una soluzione originale: utilizzano piattaforme digitali come Zoom per le prove a distanza. “Anche se le nostre esibizioni si basano molto sull’improvvisazione estemporanea e spesso non necessitano di prove strutturate, la tecnologia ci permette di mantenere un dialogo musicale costante”, spiegano i due musicisti.
Questa pratica moderna dimostra come il jazz contemporaneo sappia adattarsi ai tempi, sfruttando gli strumenti digitali non solo per la promozione ma anche per il processo creativo stesso. Un approccio che testimonia l’evoluzione di un genere musicale capace di rinnovarsi continuamente senza perdere la propria essenza.
Entrambi i musicisti mantengono inoltre una presenza attiva sui social media, riconoscendo l’importanza della comunicazione digitale per raggiungere nuovi pubblici e condividere la propria musica. Questo approccio moderno alla promozione artistica si affianca perfettamente alla loro proposta musicale contemporanea.
Zola Jazz&Wine: un format vincente
La serata a Villa Edvige Garagnani ha confermato come “Zola Jazz & Wine” rappresenti un format vincente, capace di unire l’eccellenza enogastronomica del territorio all’alta qualità musicale. Il duo Zennaro-Scandroglio ha regalato al pubblico un’esperienza indimenticabile, dimostrando come il jazz italiano sia vivo e in continua evoluzione, pronto a confrontarsi con le scene internazionali senza perdere la propria identità.
L’evento ha sottolineato ancora una volta l’importanza di iniziative come questa per valorizzare sia il patrimonio vinicolo dei Colli Bolognesi sia i talenti musicali emergenti, creando un connubio perfetto tra tradizione e innovazione in un’atmosfera di grande raffinatezza.