Ecco la Capitale dell’Arte Contemporanea 2027

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la cerimonia di proclamazione al Ministero della Cultura

Alba entra nella storia culturale italiana. Il 17 ottobre 2025, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha proclamato ufficialmente la città piemontese Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea per il 2027, dando così inizio a un nuovo capitolo di rigenerazione culturale territoriale. La proclamazione segue la designazione di Gibellina (2026), confermando il ruolo strategico di questi riconoscimenti nel valorizzare i territori attraverso la creatività e l’innovazione artistica. Alba supera le altre tre città finaliste – Foligno-Spoleto, Pietrasanta e Termoli – presentando un progetto ambizioso incentrato sulla figura di Pinot Gallizio, intellettuale albese di rilevanza internazionale, e sulla creazione della Biennale delle Langhe dell’Arte Contemporanea. In questo articolo ripercorriamo i momenti della giornata storica, scopriamo quali attività artistiche Alba e il territorio già ospitano, e comprendiamo come il titolo 2027 rappresenti un’occasione per valorizzare un intero ecosistema culturale che spazia dal patrimonio Unesco delle Langhe, Roero e Monferrato fino alle iniziative contemporanee già radicate nel tessuto locale.



 

La cerimonia di proclamazione si è svolta nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, alla presenza delle istituzioni nazionali e locali. Prima di annunciare il vincitore, il Ministro ha ripercorso l’importanza di queste designazioni per la rigenerazione dei territori attraverso l’arte e la cultura, trasformandole in motori di sviluppo sostenibile e consapevolezza collettiva. Un’emozione particolare ha caratterizzato il riconoscimento: il Ministro ha dedicato un momento commosso a Padova, colpita dal lutto di tre giovani universitari, definendola “la capitale di tutti noi” in questo momento di dolore condiviso.

Il sindaco di Gibellina, città vincitrice dell’edizione 2026, ha testimoniato come il titolo abbia generato orgoglio civico, partecipazione diffusa e sinergie concrete tra istituzioni, associazioni e cittadini. Un modello di cui Alba potrà fare tesoro.


Alba: una città già ricca di arte contemporanea

La vittoria di Alba non rappresenta un punto di partenza dal nulla, bensì il coronamento di una tradizione artistica già consolidata. La città piemontese è da lungo tempo legata all’arte contemporanea e alla creatività. Passeggiando per le vie medievali del centro storico, affacciato dalla maestosa Cattedrale di San Lorenzo con i suoi affreschi d’epoca gotica, ci si imbatte in gallerie d’arte che ospitano artisti locali e internazionali, creando un dialogo costante tra tradizione e innovazione.

Il Museo Civico Archeologico e di Scienze Naturali Federico Eusebio custodisce reperti che narrano il passato romano e medievale della città, mentre le diverse sedi dedicate all’arte contemporanea fungono da spazi di sperimentazione e ricerca. Questo mix di storia e contemporaneità costituisce il terreno fertile su cui è cresciuto il progetto candidato per il 2027. Inoltre, la mostra appena conclusa al  Museo Civico – “Pinot Gallizio e la scoperta della preistoria: reperti, opere, collezionismo” (dal 12 aprile al 12 ottobre 2025) – testimonia l’impegno di Alba nel valorizzare la figura dell’artista che farà da filo conduttore della Biennale del 2027.


Un territorio di eccellenze: Langhe, Roero e Monferrato

Il progetto di Alba non rimane confinato ai confini cittadini, ma si estende consapevolmente al territorio delle Langhe, Roero e Monferrato, aree riconosciute come Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Questa scelta geografica rappresenta una strategia di sviluppo collettivo e condiviso, in cui il titolo di Capitale dell’Arte Contemporanea diventa leva per valorizzare un’intera area.

Le colline del Piemonte meridionale sono ricche di patrimonio artistico e culturale variegato. Oltre alle collezioni civiche albesi, il territorio ospita diverse iniziative già attive nel campo dell’arte contemporanea. Nella zona del Monferrato opera PalazzoIrreale, centro di arte contemporanea nato nel 2024 a Canelli, che propone mostre e progetti espositivi di rilevanza internazionale. Il Musarmo di Mombaruzzo, invece, contribuisce alla diffusione della cultura artistica con esposizioni dedicate a figura storiche e contemporanee.

Guarene, con il suo palazzo settecentesco, ospita una sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, istituzione di prestigio fondato nel 1995 da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo – il cui ruolo di mecenate è stato fondamentale nella candidatura di Alba – che promuove progetti di ricerca e mostre di arte contemporanea di caratura internazionale. Questo intreccio di realtà culturali sparse nel territorio dimostra come le Langhe, il Roero e il Monferrato rappresentino un ecosistema fertile di creatività, dove la tradizione vinicola e gastronomica convive con una vivida scena artistica contemporanea.


La Biennale delle Langhe e il lascito di Pinot Gallizio

Il dossier presentato da Alba, curato dal critico d’arte Nicolas Ballario, affida un ruolo centrale a Pinot Gallizio, artista albese il cui lavoro ha segnato il Novecento europeo. Gallizio rappresenta il ponte ideale tra la tradizione locale e la ricerca contemporanea: figura complessa di artista, pensatore e artigiano, capace di trasformare il concetto di creatività attraverso la sua opera multiforme.

La Biennale delle Langhe dell’Arte Contemporanea 2027 non avrà carattere episodico, bensì ambisce a diventare un appuntamento stabile e duraturo nel tempo, capace di sedimentarsi nel tessuto culturale territoriale. Come dichiarato dal sindaco di Alba Alberto Gatto, durante la proclamazione, l’obiettivo non è “una competizione contro le altre città, ma un’occasione per creare rete e sinergie territoriali“, per dialogo inclusivo che coinvolga amministrazioni comunali, artisti, professionisti, enti e fondazioni dell’intera area.


Un progetto di responsabilità condivisa

La vittoria porta con sé l’entusiasmo, ma anche la consapevolezza delle responsabilità. Alba si impegna a rispondere alle aspettative della Commissione di valutazione e a dimostrare che il territorio è capace di generare un modello culturale nuovo, aperto e sostenibile. Il sindaco ha sottolineato come il progetto rappresenti “l’incontro tra identità locale e visione contemporanea“, incarnando la doppia anima di un territorio che sa trasformare “la fatica in bellezza“, unendo “campi e musei, vigne e laboratori“.

La Biennale del 2027 rappresenterà il cuore di un sistema permanente e condiviso, un’opportunità per interrogarsi su quale ruolo l’arte contemporanea possa giocare nella rigenerazione culturale e nella valorizzazione di comunità spesso relegate ai margini delle grandi rotte artistiche internazionali.


Lo sguardo verso Gibellina e l’invito a scoprire l’arte

Il cammino di Alba verso il 2027 non cancella la straordinaria esperienza di Gibellina, primo comune a ricevere il titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea nel 2026. La città siciliana, rinata dalle ceneri del terremoto del 1968 come luogo di sperimentazione artistica e di memoria collettiva, continua a essere un faro per tutti i territori che credono nel potere rigenerativo dell’arte. Tra Alba e Gibellina c’è uno spirito di continuità, non di competizione: entrambe rappresentano il rifiuto di considerare la periferia come spazio secondario della cultura, afferando invece il primato della creatività come diritto universale.

Ora tocca a visitatori, appassionati d’arte e cittadini accettare l’invito. Le Langhe, il Roero e il Monferrato non sono soltanto il paradiso dei vini pregiati e della gastronomia eccellente, ma anche spazi dove l’arte contemporanea dialoga con la storia, dove musei e gallerie si aprono come finestre sul presente. Nelle vie di Alba, tra i vigneti del Roero e le colline patrimonio Unesco del Monferrato, è possibile vivere a pieno quella sintesi tra radici e innovazione che farà della Biennale delle Langhe 2027 un evento di portata nazionale e internazionale.

L’invito è semplice e urgente: scoprire queste terre significa comprendere che l’arte contemporanea non è privilegio delle grandi metropoli, ma respiro vitale di comunità che sanno guardare avanti senza dimenticare chi sono. Alba vi aspetta.


Sono stati quattro i progetti finalisti per la Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2027. La giuria, presieduta da Lorenza Baroncelli li ha individuati tra le sei candidature pervenute privilegiando i dossier maggiormente rispondenti ai criteri previsti dal bando.
ALBA (CN), con il dossier “Le fabbriche del vento”
FOLIGNO (PG) in aggregazione con SPOLETO, con il dossier “Foligno-Spoleto in Contemporanea”
PIETRASANTA (LU), con il dossier “Essere arte. O dell’umanità dell’arte”
TERMOLI (CB), con il dossier “Traiettorie contemporanee”

 


CAPITALI ITALIANE DELL’ARTE CONTEMPORANEA

2026 GIBELLINA

2027 PIETRASANTA

il video parte dal minuto 18′


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