Champagne Experience 2025: Bologna si conferma capitale delle bollicine francesi

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Ottava edizione per l’evento dedicato allo Champagne: oltre 700 etichette e 145 produttori per celebrare i grandi territori della Champagne

Tra le oltre 700 etichette presenti e 145 realtà produttive, l’evento ha offerto un viaggio attraverso i quattro grandi territori dello Champagne: Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs e Côte des Bar. Accanto alle grandi Maison, protagonisti assoluti sono stati i piccoli vignerons, artigiani del terroir capaci di esprimere con autenticità il carattere unico dei loro appezzamenti. La nostra visita si è concentrata proprio sulle piccole e medie realtà, alla ricerca di quella qualità artigianale che sa raccontare storie di famiglia, tradizione e passione per la viticoltura. È proprio tra questi produttori di dimensioni contenute che si nascondono spesso le sorprese più interessanti, vini di altissimo livello che meritano di essere scoperti e valorizzati.



L’ottava edizione di Champagne Experience ha segnato un passaggio storico: dopo sette anni a Modena, l’evento organizzato da Excellence SIDI ha trovato casa a BolognaFiere, nei padiglioni 15, il 5 e 6 ottobre 2025. La nuova sede bolognese, strategicamente posizionata e ben collegata con il resto d’Italia e d’Europa, ha permesso alla manifestazione di consolidare il proprio ruolo come principale appuntamento italiano dedicato al mondo dello Champagne.


Le nostre scelte

Il nostro percorso di degustazione ci ha portato ad attraversare le quattro grandi zone della Champagne: dalla Côte des Bar a sud, territorio emergente e vocato ai rossi, passando per la Vallée de la Marne con i suoi Pinot Meunier e i villaggi storici, fino alla prestigiosa Côte des Blancs, regno incontrastato dello Chardonnay, per concludere nella Montagne de Reims, dove i grand cru di Pinot Noir raggiungono vette di eccellenza assoluta.


Côte des Bar

La Côte des Bar, situata nel dipartimento dell’Aube a sud della Champagne, rappresenta un territorio in grande ascesa. I suoli argillo-calcarei del Kimméridgien, simili a quelli di Chablis, conferiscono ai vini una mineralità distintiva e una particolare vocazione per il Pinot Noir. Questa zona, storicamente nota per la produzione di vini fermi rossi come il Rosé des Riceys, sta conquistando crescente rispetto anche per i suoi champagne, caratterizzati da struttura e personalità. Villaggi come Bar-sur-Seine e Les Riceys custodiscono piccole realtà artigianali di grande interesse.


Domaine La Borderie

A Bar-sur-Seine, il Domaine La Borderie rappresenta una realtà giovane ma già significativa. Fondata nel 2013 da Odile e Jean Louis Normand, oggi l’azienda è nelle mani dei figli Marie e Simon, che gestiscono 10 ettari vitati. La cantina ci ha accolti con il Coteaux Champenois Rouge Les Devoix 2021, un vino fermo che testimonia la versatilità del territorio della Côte des Bar nella produzione di rossi di carattere, capace di esprimere eleganza e struttura in un contesto più conosciuto per le bollicine.


Morel Père & Fils

A Les Riceys, la famiglia Morel porta avanti una tradizione vitivinicola profondamente radicata nel territorio. Ad accoglierci è stata Emilie Morel, rappresentante di una famiglia che ha fatto della viticoltura la propria missione generazionale. Abbiamo degustato lo Champagne Brut Réserve 2021, un blanc de noirs di grande pulizia e freschezza, e il Rosé des Riceys 2022, una rarità enologica di questo territorio: un vino rosato fermo, ottenuto da uve Pinot Noir, che esprime una delicatezza aromatica e una piacevolezza sorprendente, confermando la vocazione della zona per i rossi e i rosati.


Vallée de la Marne

La Vallée de la Marne si estende lungo il corso del fiume che attraversa la Champagne, da Épernay verso ovest fino a Château-Thierry. Questo territorio è il regno del Pinot Meunier, vitigno che qui trova le condizioni ideali grazie ai suoli argillo-marnosi e al clima più temperato grazie alla presenza del fiume. I champagne della Vallée de la Marne si distinguono per la loro rotondità, fruttosità e accessibilità immediata. Villaggi storici come Damery, Reuil e Pierry ospitano sia grandi maison che piccoli récoltants-manipulants di grande qualità.


Champagne Telmont

A Damery troviamo una realtà storica fondata nel 1912 da Henri Lhopital. Oggi Champagne Telmont è guidata da Ludovic du Plessis come presidente e ci è stata presentata da Andree De Donno di Montenegro Import. La maison ha mostrato due espressioni interessanti: lo Champagne Extra Brut Réserve de la Terre 2020, caratterizzato da una mineralità spiccata e da una bella tensione acida, e lo Champagne Brut Rosé Réserve de la Terre 2020, un rosato che bilancia perfettamente eleganza e struttura, con note di piccoli frutti rossi e una piacevole sapidità.


Dourdon Vieillard

A Reuil, l’azienda Dourdon Vieillard vanta origini che risalgono al 1812. La titolare dell’azienda, Fabienne Dourdon-Vieillard che gestisce 9 ettari vitati, ci ha accolti personalmente al banco di degustazione. Lo Champagne Brut Blanc de Blancs 2018 si è distinto per la sua finezza e la complessità aromatica, con sentori di agrumi e fiori bianchi, mentre lo Champagne Brut Prestige Millésime 2017 ha offerto una struttura più importante, con note evolute di frutta matura e pasticceria, risultato di un’accurata maturazione.


Paul Berthelot

A Pierry, la famiglia Berthelot produce champagne dal 1884. Oggi l’azienda è guidata dalla quinta generazione, rappresentata da Arnaud e Valérie Berthelot, che gestiscono 16 ettari vitati. Abbiamo assaggiato quattro etichette significative: lo Champagne Premier Cru Pierry Extra Brut Cuvée 2018, caratterizzato da grande purezza e precisione; lo Champagne Brut Blason d’Or 2017, più morbido e avvolgente; e lo Champagne Premier Cru Pierry Blanc de Noirs 2018, un’espressione di Pinot Noir che regala struttura e complessità aromatica. Tutti i vini hanno mostrato una bella coerenza stilistica e un’evidente attenzione alla qualità delle uve.


Côte des Blancs

La Côte des Blancs è probabilmente il territorio più prestigioso della Champagne, una stretta fascia collinare che si estende a sud di Épernay per circa venti chilometri. Qui lo Chardonnay regna incontrastato, piantato su suoli calcarei di origine cretacea che conferiscono ai vini una mineralità cristallina, eleganza e straordinaria capacità di invecchiamento. La Côte des Blancs vanta alcuni dei più celebri grand cru della Champagne, tra cui Le Mesnil-sur-Oger, Cramant, Avize e Oger. I blanc de blancs prodotti in questa zona rappresentano l’apice dell’espressione dello Chardonnay, con profumi floreali, note agrumate e una tensione acida che li rende vini di grande longevità.


André Robert

A Mesnil-sur-Oger, André Robert è una maison storica fondata nel 1900. Claire e Jean Baptiste guidano oggi questa realtà che produce esclusivamente blanc de blancs da grand cru. Abbiamo degustato lo Champagne Grand Cru Le Mesnil-sur-Oger Extra Brut Blanc de Blancs Les Jardins du Mesnil 2019, un vino di grande finezza e mineralità, espressione pura del terroir calcareo del Mesnil, e lo Champagne Grand Cru Le Mesnil-sur-Oger Extra Brut Les Vignes de Montigny, un’altra interpretazione elegante che esalta la tensione e la purezza dello Chardonnay coltivato su questi suoli unici.


Encry Veuve Blanche Estelle

Sempre a Mesnil-sur-Oger, Encry Veuve Blanche Estelle rappresenta una storia particolare: Enrico e Nadia sono infatti tra i primi italiani che si sono trasferiti in Francia per produrre champagne. La loro passione e dedizione si percepiscono nei due champagne assaggiati: lo Champagne Grand Cru Le Mesnil-sur-Oger Brut Blanc de Blancs Vve Blanche Estelle Grande Cuvée, caratterizzato da complessità aromatica e da una bella lunghezza gustativa, e lo Champagne Grand Cru Le Mesnil-sur-Oger Brut Vve Blanche Estelle Naissance, più immediato ma ugualmente raffinato, con note agrumate e floreali che esaltano la freschezza dello Chardonnay.


Mandois

A Pierry, Mandois è una delle realtà più antiche della Champagne, fondata nel 1735. Claude Mandois, pronipote del fondatore Auguste, guida un’azienda che gestisce 40 ettari vitati con una produzione di circa 500.000 bottiglie distribuite in 8 etichette. Ad accoglierci è stata Anna Lou Masguich. Abbiamo degustato quattro champagne di grande livello: lo Champagne Brut Origine, espressione più accessibile ma già di ottima fattura; lo Champagne Premier Cru Brut Blanc de Blancs 2019, caratterizzato da eleganza e freschezza; lo Champagne Blanc de Blancs Vieilles Vignes Victor 2013, proveniente da vigne vecchie che regalano concentrazione e complessità; e lo Champagne Brut Rosé Cuvée Victor Vieilles Vignes 2012, un rosato di grande struttura e persistenza, che unisce la potenza del tempo alla finezza aromatica.


Verrier & Fils

A Étoges, la famiglia Verrier produce champagne dal 1929. Emanuel, moglie e figlio hanno accolto per farci degustare lo Champagne Extra Brut Blanc de Blancs Ismérie, un vino di grande pulizia ed eleganza, con una mineralità spiccata e una bella acidità che conferisce freschezza e dinamismo, e lo Champagne Brut Cuvée Raymond Verrier 2018, dedicato al fondatore, più strutturato e complesso, con note evolute che testimoniano un’attenta lavorazione in cantina.


Montagne de Reims

La Montagne de Reims è un massiccio collinare che si estende a nord di Épernay fino a Reims, formando un arco che racchiude alcuni dei più prestigiosi grand cru della Champagne. Questo territorio è il regno del Pinot Noir, che qui raggiunge espressioni di grande potenza, struttura e complessità. I suoli calcarei e la particolare esposizione dei vigneti conferiscono ai vini una mineralità marcata e una capacità di invecchiamento straordinaria. Villaggi leggendari come Bouzy, Ambonnay, Verzenay e Mailly producono Pinot Noir di carattere imponente, mentre sul versante nord, verso la valle della Marna, si trovano premier cru come Chamery e Avenay-Val-d’Or. La Montagne de Reims rappresenta l’ossatura strutturale dei grandi assemblage champagnois.


Bertrand-Delespierre

A Chamery troviamo una realtà relativamente giovane ma già affermata. Fondata nel 1980 da Chantal Bertrand e Didier Delaspierre, oggi l’azienda è gestita insieme ai figli Clémence e Adrien. Su 10 ettari vitati producono champagne di grande personalità. Clémence ci ha accompagnati nella degustazione di due millesimati importanti: lo Champagne Premier Cru Extra Brut Chardonnay des Terres Amoureuses 2016, uno Chardonnay puro di grande tensione e mineralità, e lo Champagne Premier Cru Extra Brut Origines Croisées 2014, un assemblaggio più complesso che esprime maturità e profondità aromatica, con un bell’equilibrio tra freschezza e evoluzione.


Bonnevie-Bocart

A Billy le Grand, l’azienda fondata nel 1990 da Jean Claude e Marie Bocard, oggi affiancati dalla figlia Beatrice e dal marito Eric Bonnevie, propone champagne di grande carattere. Lo Champagne Brut Zero Dosage Billy Le Grand Fût de Chêne si distingue per l’utilizzo di legno, che conferisce complessità e struttura senza compromettere la freschezza, mentre lo Champagne Billy Le Grand Millésimé 2012 offre un’espressione più classica ma ugualmente affascinante, con note evolute di frutta matura e pasticceria che testimoniano l’ottima evoluzione in bottiglia.


Champagne Payelle

Ad Ambonnay, grand cru celebre per i suoi Pinot Noir, la famiglia Payelle produce champagne dal 1952. Fondata da Jean Payelle, oggi l’azienda è condotta da Fabrice e Valérie insieme alle figlie Florine e Margaux. Margaux ci ha accolti presentandoci lo Champagne Grand Cru Ambonnay Brut Nature, un vino senza dosaggio che esalta la purezza del Pinot Noir di questo straordinario terroir, con una struttura importante e una mineralità che riflette i suoli calcarei di Ambonnay.


Crucifix Père & Fils

Ad Avenay-Val-d’Or, Crucifix Père & Fils è una realtà più recente, fondata nel 2005 da Sebastien e Carole che gestiscono 5 ettari vitati. I due proprietari ci hanno accolti personalmente per farci degustare tre champagne premier cru: lo Champagne Premier Cru Avenay Val d’Or Brut La Grande Réserve, equilibrato e di bella beva; uno Champagne Premier Cru di cui non abbiamo annotato il nome completo, ma ugualmente interessante; e lo Champagne Premier Cru Avenay Val d’Or Brut Prestige, espressione più ambiziosa che mostra maggiore complessità e struttura. Tutti hanno evidenziato un’ottima gestione del vigneto e una vinificazione attenta.


Lucien Collard

A Bouzy, altro grand cru leggendario della Montagne de Reims, la famille Collard produce champagne dal 1919 su soli 2 ettari, con una produzione limitata di 4 etichette. Abbiamo assaggiato lo Champagne Grand Cru Bouzy Brut Nature Zéro Dosage, che esprime tutta la potenza e la mineralità del Pinot Noir di Bouzy in versione purissima, senza dosaggio, e lo Champagne Grand Cru Bouzy Brut Millésime 2014, più morbido e avvolgente, con note di frutta rossa matura e spezie che testimoniano l’eccellente annata.


Rochet Bocart

A Vaudemange, dove dal 1975 la famiglia Bocart produce champagne, è Mathilde, nipote del fondatore Jacques, a guidare l’azienda dal 2014. Abbiamo degustato lo Champagne Extra Brut Blanc de Blancs 2017, caratterizzato da freschezza e mineralità, e lo Champagne Premier Cru Extra Brut Blanc de Noirs, espressione pura di Pinot Noir che offre struttura e complessità, con una bella persistenza gustativa.


Champagne Experience 2025 ha confermato ancora una volta che accanto ai grandi nomi blasonati, sono proprio i piccoli vignerons a custodire l’anima più autentica dello Champagne: quella fatta di terroir, tradizione familiare e un’attenzione artigianale che si ritrova in ogni bottiglia. Un patrimonio che merita di essere scoperto e valorizzato, sorso dopo sorso. Per ritrovare tutto questo e molto altro l’appuntamento è per la prossima edizione 2026. 

 

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