Cantina Maria Bortolotti

Estimated read time 5 min read

Zola Predosa: dove la natura si manifesta autentica

Sulle prime pendici delle colline di Ponte Ronca, a soli 15 chilometri a ovest di Bologna, sorge la Cantina Maria Bortolotti, una realtà che dal 1989 porta avanti una filosofia produttiva tanto poetica quanto rigorosa. Fondata da Maria Bortolotti e oggi guidata dal figlio Flavio Cantelli, con la dinamica presenza di Matteo Cantelli e la competenza dell’enologo Brenno Osti, questa cantina rappresenta un esempio virtuoso di come tradizione e innovazione possano convivere armoniosamente.

Pionieri del Biologico sui Colli Bolognesi

La Cantina Maria Bortolotti vanta una storia di particolare rilievo nel panorama dell’agricoltura sostenibile: certificata biologica dal 1992, è stata tra le prime realtà dei colli bolognesi a intraprendere questa strada. Su 5 ettari di proprietà, con ambizioni di crescita, l’azienda produce circa 15-20.000 bottiglie l’anno distribuite in 10 etichette diverse, ciascuna espressione autentica del territorio e dell’annata.

La filosofia produttiva si riflette nella scelta di coltivare vitigni storicamente presenti su questo territorio: Pignoletto, Sauvignon e Barbera, varietà che vivono nella memoria dei contadini locali e che trovano nelle terre rosse di Zola Predosa la loro espressione più sincera. Una scelta che ha portato l’azienda a liberarsi dalla burocrazia delle certificazioni: niente DOC, IGT o DOCG, solo vini che parlano direttamente della terra da cui nascono.

Oltre alla produzione vinicola, la cantina ospita anche un agriturismo con ristorante, completando così un’esperienza autentica di territorio che unisce l’ospitalità alla scoperta dei sapori locali.

 

Vini Epifanici: quando la natura racconta

Non è un caso che i loro vini prendano il nome da “La XII Notte”, l’opera shakespeariana che celebra l’Epifania come momento di rivelazione. Qui ogni bottiglia diventa “un piccolo tassello che racconta la storia non solo della vigna e dell’annata, ma di tutto ciò che riguarda il contesto che ha contribuito a generare quel vino: dalla prima piccola margherita spuntata in primavera alla corsa del leprotto spaventato da un volo d’uccelli.”

Durante la nostra visita nell’ambito della rassegna “Zola Jazz&Wine”, abbiamo avuto modo di assaggiare due espressioni particolarmente significative di questa filosofia:

Dardleina (che in dialetto significa “chiaccherina”), un frizzante ottenuto da Barbera vinificata in bianco. Questo vino chiaretto vivace, a fermentazione naturale in bottiglia, conquista per il suo delicato profumo di ciliegia e la sua versatilità, capace di accompagnare degnamente tutto il pranzo.

Saul Acse, un rosè secco sempre da uve Barbera raccolte a mano tra agosto e settembre. Profumato di ciliegia, di sapore pieno e fresco di acidità, rappresenta l’eleganza di un territorio che sa esprimersi con personalità sia come aperitivo che come vino da tutto pasto.

Entrambi i vini ci hanno sorpreso per la loro consistenza e il sapore di natura: erano come una spremuta di uva, espressione pura e diretta del frutto e del territorio. Una genuinità che ci ha convinto a programmare nuove degustazioni per scoprire le altre etichette della gamma.

La produzione completa include infatti Falestar (da uve Grechetto gentile), Eligio (Sauvignon macerato 8 giorni), Mamolo e Bosco (entrambi da Grechetto gentile, quest’ultimo affinato in legno), Matilde (Barbera da vendemmia tardiva, disponibile anche nella versione “La Natura ama nascondersi” maturata in legno), Armando (da uve Cabernet-Sauvignon e Barbera) e Bibendum (rosso dolce da vendemmia tardiva di Barbera).

Il lavoro in vigna: fondamenta dell’eccellenza

L’approccio produttivo della cantina riflette un profondo rispetto per l’ambiente circostante, ma è soprattutto nel lavoro in vigna che si concentra l’essenza della filosofia aziendale. Querce, acacie e siepi di biancospino, rosa canina, pruno selvatico e roverella costituiscono una vegetazione in parte spontanea e in parte reintrodotta, amorevolmente protetta come habitat di animali e insetti “utili” non solo alla vite, ma soprattutto all’ecosistema.

La fertilità del terreno è affidata alla corretta gestione dell’inerbimento e al sovescio effettuato con essenze leguminose, mentre la difesa contro le malattie fungine avviene mediante trattamenti con sali di rame e zolfo in ridottissime dosi. Ogni gesto in vigna è pensato per preservare l’equilibrio naturale e permettere alle uve di esprimere il massimo potenziale del territorio.

La resa contenuta di circa 60 quintali per ettaro e la vendemmia manuale a ottimale maturazione fenolica dell’uva – cioè quando anche bucce e semi raggiungono la piena maturazione – sono la base per ottenere vini di grande personalità. L’uso di lieviti autoctoni, quelli naturalmente presenti sulla buccia dell’uva del vigneto, e il limitato impiego di anidride solforosa permettono ai vini di esprimere al meglio l’annata e il territorio. In cantina, la vinificazione si “riduce” a una serie di travasi tendenti alla valorizzazione del lavoro fatto in campagna e al rispetto dell’espressione dell’annata.

Invito all’ascolto

La Cantina Maria Bortolotti non propone vini “scientificamente bilanciati” ma espressioni corali della natura e del territorio. Come suggeriscono i produttori stessi: “Suggeriamo di superare le tecniche di degustazione, così distaccate e inquisitorie, e andare oltre. Lasciatevi trasportare dalle sensazioni suggerite da ogni sorso, ascoltate la storia che il vino ha da raccontare e ascoltate voi stessi!”

Una filosofia che trova nella famiglia Cantelli-Bortolotti non solo degli interpreti fedeli, ma dei veri custodi di un patrimonio che va ben oltre la semplice produzione vinicola, abbracciando un modo di vivere e di intendere il rapporto con la terra che affonda le radici nella tradizione ma guarda al futuro con consapevolezza e responsabilità.

Un invito all’esperienza autentica: se cercate qualcosa di veramente pulito e genuino, vi invitiamo a visitare la Cantina Maria Bortolotti e il suo agriturismo a Ponte Ronca. Qui potrete scoprire non solo vini che parlano di natura e territorio, ma vivere un’esperienza completa che unisce la degustazione all’ospitalità rurale. Cercate i loro vini per assaporare l’essenza pura della tradizione vinicola bolognese, libera da convenzioni e ricca di autenticità.




You May Also Like