Vignaioli Contrari 2025: la voce autentica del vino artigianale

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Si è conclusa con entusiasmo e partecipazione l’edizione 2025 di Vignaioli Contrari

l’evento che lancia un messaggio forte e chiaro dal cuore dell’Emilia: il vino può (e deve) essere espressione sincera del territorio, frutto del lavoro diretto e appassionato del vignaiolo, contrario all’omologazione del gusto e alla logica industriale.

Alla Rocca Rangoni di Spilamberto, oltre 80 piccole e medie aziende da tutta Italia hanno portato in assaggio vini artigianali, autentici, radicati nei vitigni autoctoni e in territori spesso marginali, ma pieni di storia e biodiversità. Vini che raccontano persone, famiglie, paesaggi. I Vignaioli Contrari sono questo: custodi di tradizioni enologiche e innovatori della viticoltura sostenibile.


LE NOSTRE SCELTE


Monte Bernardi – Greve in Chianti (FI), Toscana

L’azienda, guidata da Michael Schmelzer, nasce nel lontano 1085 e conta 20 ettari vitati. La produzione annua è di 120.000 bottiglie. Michael, anche enologo dell’azienda, ci ha accolti personalmente con entusiasmo. Abbiamo degustato tre etichette che esprimono a pieno la classicità chiantigiana: il Chianti Classico Riserva 2022, il vibrante Sangiò 2022 e il profondo MB1933 2022, dedicato all’anno della fondazione moderna. Vini eleganti, dal frutto integro, con tannini fini e longevità.
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Francesco Massetti – Colonnella (TE), Abruzzo

Fondata nel 2014, la cantina di Francesco Massetti è un progetto personale che abbraccia 5,5 ettari e produce circa 18.000 bottiglie l’anno. Francesco, anche enologo, ci ha raccontato la sua filosofia con passione. In degustazione: il Trebbiano Mezzo Pieno 2024, il Rosato Cè 2024, il Trebbiano d’Abruzzo Selezione 2021 e due versioni del Montepulciano Quaranta Cinque, tra cui la straordinaria Selezione 2020 prodotta con un solo grappolo in pianta. Vini profondi, freschi, con una vibrante identità abruzzese.
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Fattoria Coroncino – Staffolo (AN), Marche

Fondata nel 1985 da Lucio Canestrari e Fiorella Di Nardo, oggi è il figlio Valerio a portarla avanti, con l’assistenza di Alberto Mazzoni. Su 15,5 ettari, producono circa 50.000 bottiglie. Valerio ci ha accolti personalmente per una degustazione di altissimo profilo: Il Bacco 2023, Gaiospino 2022, lo storico Stragaio 2020 e il sorprendente Ganzerello 2018. Verdicchi che parlano la lingua del tempo, tra mineralità e potenza.
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Domenico Tappero Merlo – Parella (TO), Piemonte

Dal 2000, Domenico Tappero Merlo valorizza il Caluso DOCG, vitigno Erbaluce in purezza, su 3,5 ettari per 12.000 bottiglie l’anno. In degustazione, proposti da lui stesso: Kin nelle versioni 2019 e 2020, il Passito Bohémien 2019 e lo spumante metodo classico Cuvée des Paladins 2018. Vini sottili, austeri, che richiedono attenzione e ripagano con grande finezza.
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Crodi – Combai di Miane (TV), Veneto

Un’azienda storica, attiva dal 1900, oggi gestita da Laura Stefani. Su 6 ettari producono 25.000 bottiglie, con otto etichette. Laura ci ha fatto scoprire il Verdiso, vitigno autoctono delle colline trevigiane, nelle versioni Vendemar, il rifermentato in bottiglia Me Pare 2023 dedicato a suo padre e il rosso 500. Vini schietti, territoriali, dalla beva appagante e leggera.
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La Casaccia – Cella Monte (AL), Piemonte

Gestita da Margherita Rava, figlia di Giovanni ed Elena, su 8 ettari con una produzione di 30.000 bottiglie. L’enologia è seguita da Giovanni Rava e da consulenti esterni. Margherita ci ha guidato nella degustazione del Grignolino Poggeto 2023, vino identitario, fine e speziato, perfetto esempio di come il Grignolino possa emozionare quando coltivato con rispetto.
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Poggiolato – San Casciano in Val di Pesa (FI), Toscana

Un progetto al femminile, nato nel 2007 da Caterina e Silvia Peruzzi, con soli 3,5 ettari per una attenta micro-produzione di 3.000 bottiglie. Le sorelle, anche enologhe, ci hanno fatto degustare il Rosso Sangiovese 2022, il Massicciolo 2022 e il Ciottoli di Poggiolato 2023. Vini franchi, freschi, che parlano la lingua della campagna fiorentina più autentica.
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Tenuta Le Rogge – Scansano (GR), Toscana

Fondata nel 2019 da Alberto e Simone, oggi la tenuta si estende su 10 ettari, con 10.000 bottiglie prodotte annualmente. In degustazione, guidata da Alberto Carlotti, abbiamo apprezzato un classico Morellino di Scansano 2021 e L’Origine 2019, un Maremma Toscana Rosso di spessore. Vini che uniscono calore e struttura con una bella spinta sapida.
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Vignaioli Contrari non è solo un evento, ma una visione. È la celebrazione di un’Italia enologica che resiste, innova e racconta la verità della terra. Le aziende che abbiamo incontrato sono la dimostrazione che il vino può essere cultura, custodia del paesaggio, racconto familiare. Visitate i loro siti, cercate i loro vini, sostenete chi lavora con le mani nella terra e il cuore nella bottiglia.

@Dimitri Antoniou



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