costruire ponti di pace, in Europa e nel mondo
Papa Francesco, nei suoi 12 anni di pontificato (2013-2025) ha compiuto numerosi viaggi apostolici, portando messaggi di pace, solidarietà e dialogo in tutto il mondo. Tra questi, molti viaggi in Europa hanno avuto un significato particolare, soprattutto quelli in Grecia.
In Grecia: l’incontro con i migranti e il dialogo tra cristiani
La Grecia ha avuto un posto speciale nei viaggi di Papa Francesco.
Nel 2016, durante la grave crisi migratoria, il Papa è andato sull’isola di Lesbo insieme al Patriarca ortodosso Bartolomeo e all’arcivescovo ortodosso Ieronymos. Lì ha incontrato i rifugiati nei centri di accoglienza, ha ascoltato le loro storie drammatiche e ha lanciato un appello all’Europa per non voltarsi dall’altra parte. Il gesto più forte è stato quello di portare con sé a Roma dodici rifugiati siriani musulmani, un esempio concreto di accoglienza.
Nel 2021, è tornato in Grecia, visitando Atene e nuovamente Lesbo. Ad Atene ha incontrato la comunità cattolica, i giovani e le autorità civili, richiamando l’importanza delle radici democratiche della Grecia. Ha anche incontrato l’arcivescovo ortodosso Ieronymos, chiedendo perdono per le divisioni storiche tra cattolici e ortodossi.
A Lesbo, in un incontro commovente, ha condannato l’indifferenza verso i migranti e ha invitato a non abituarsi al dolore degli altri. “Guardiamo i volti dei bambini migranti — disse — per ritrovare il coraggio dell’umanità.”
Gli altri viaggi significativi in Europa
Albania: la testimonianza della fede
Nel 2014, Papa Francesco ha visitato l’Albania, uno dei primi paesi europei che ha voluto raggiungere. Ha reso omaggio a un popolo che ha sofferto una dura persecuzione religiosa durante il regime comunista. Il suo viaggio è stato un forte segno di vicinanza a una nazione che ha mantenuto viva la fede nonostante le difficoltà.
Bosnia-Erzegovina: seminare la pace
Nel 2015, è andato a Sarajevo, definendola “Gerusalemme d’Europa” per la convivenza storica tra musulmani, cattolici ed ortodossi. In una città ancora segnata dalla guerra degli anni ’90, il Papa ha lanciato un forte appello per la pace e il dialogo interreligioso.
Macedonia del Nord e Bulgaria: incontrare i piccoli
Nel 2019, ha visitato la Bulgaria e la Macedonia del Nord. Qui ha parlato della necessità di una “Chiesa umile”, vicina ai poveri e ai piccoli. A Skopje ha reso omaggio a Madre Teresa, nata proprio lì, sottolineando come anche da luoghi apparentemente insignificanti possano nascere persone straordinarie.
Ungheria e Slovacchia: la forza della fede
Nel 2021, Papa Francesco ha partecipato al Congresso Eucaristico Internazionale a Budapest, in Ungheria, celebrando una grande messa in piazza degli Eroi. Poi si è spostato in Slovacchia, dove ha incontrato la comunità rom (spesso emarginata) e ha invitato a costruire una Chiesa “libera, umile e accogliente”.
Malta: accogliere chi arriva dal mare
Nel 2022, il Papa ha visitato Malta, altro crocevia del Mediterraneo. Durante la visita ha ribadito il suo appello a proteggere i migranti che cercano rifugio attraversando il mare, spesso rischiando la vita. “Chi salva una sola vita salva il mondo intero”, ha ricordato.
Il senso dei suoi viaggi
Papa Francesco non ha mai viaggiato per semplice protocollo: ogni visita ha avuto uno scopo profondo. Ha scelto spesso luoghi segnati da sofferenze, divisioni o povertà.
In Europa ha voluto toccare con mano le ferite della storia recente e incoraggiare la costruzione di ponti tra popoli e religioni diverse.
Attraverso i suoi viaggi, il Papa ha lanciato un messaggio universale: solo camminando insieme, con rispetto e solidarietà, possiamo costruire un futuro di pace.
📍 Mappa dei principali viaggi europei di Papa Francesco
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Albania (Tirana, 2014) ➔ Per rendere omaggio a chi ha resistito alla persecuzione religiosa.
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Bosnia-Erzegovina (Sarajevo, 2015) ➔ Per rilanciare il dialogo interreligioso e la pace dopo la guerra.
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Grecia (Lesbo, 2016 e Atene/Lesbo, 2021) ➔ Per difendere i migranti e rafforzare i rapporti con la Chiesa ortodossa.
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Macedonia del Nord (Skopje, 2019) ➔ Per celebrare la memoria di Madre Teresa e incoraggiare una Chiesa dei piccoli.
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Bulgaria (Sofia, Rakovski, 2019) ➔ Per promuovere il dialogo tra cattolici e ortodossi.
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Ungheria (Budapest, 2021) ➔ Per il Congresso Eucaristico Internazionale.
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Slovacchia (Bratislava, Košice, Prešov, Šaštín, 2021) ➔ Per visitare una comunità cattolica viva e incoraggiare l’inclusione.
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Malta (La Valletta, Gozo, 2022) ➔ Per parlare di accoglienza verso i migranti.
🗂️ Scheda riepilogativa: Viaggi di Papa Francesco in Europa
Anno | Paese | Città principali | Tema principale |
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2014 | Albania | Tirana | Libertà religiosa |
2015 | Bosnia-Erzegovina | Sarajevo | Pace e dialogo interreligioso |
2016 | Grecia | Lesbo | Solidarietà ai migranti |
2019 | Macedonia del Nord | Skopje | Chiesa dei piccoli (Madre Teresa) |
2019 | Bulgaria | Sofia, Rakovski | Dialogo ecumenico |
2021 | Grecia | Atene, Lesbo | Fratellanza e accoglienza |
2021 | Ungheria | Budapest | Congresso Eucaristico |
2021 | Slovacchia | Bratislava, Košice, Šaštín | Chiesa accogliente |
2022 | Malta | La Valletta, Gozo | Accoglienza dei migranti |
I viaggi di Papa Francesco in Italia: incontro con la gente e le periferie
Anche se ha compiuto moltissimi viaggi internazionali, Papa Francesco ha sempre dedicato grande attenzione all’Italia, visitando città, paesi e comunità spesso lontane dai riflettori.
I suoi spostamenti nel nostro Paese sono stati guidati dal desiderio di stare vicino alle persone più semplici, di consolare chi soffre e di promuovere valori come la solidarietà e la pace.
Lampedusa: il primo viaggio
Il primo viaggio fuori Roma, poco dopo la sua elezione nel 2013, è stato a Lampedusa.
Papa Francesco ha voluto rendere omaggio ai migranti morti in mare, denunciando l’indifferenza globale e parlando di “globalizzazione dell’indifferenza”. Una messa semplice sulla spiaggia ha segnato uno dei gesti più forti del suo pontificato.
Assisi: il cuore di Francesco
Più volte Papa Francesco è andato ad Assisi, città di San Francesco, suo ispiratore spirituale.
Nel 2013 e negli anni successivi ha celebrato incontri di preghiera, convegni per la pace e ha firmato ad Assisi l’enciclica Fratelli tutti nel 2020, dedicata alla fraternità e all’amicizia sociale.
Amatrice e le zone terremotate
Nel 2016, senza preavviso, il Papa è andato tra le rovine di Amatrice, dopo il terremoto che devastò il Centro Italia.
Ha abbracciato i sopravvissuti, ha pregato tra le macerie e ha portato il suo conforto a chi aveva perso tutto. Ha visitato anche Norcia, Accumoli e Arquata del Tronto.
Napoli: lotta alla corruzione
Nel 2015 Papa Francesco è stato a Napoli.
In una visita intensa, ha parlato contro la camorra, la disoccupazione e la corruzione. Ha incontrato i malati, i carcerati e ha celebrato la messa in Piazza del Plebiscito.
Prato e Firenze: il lavoro dignitoso
Nel 2015, durante una giornata in Toscana, ha visitato Prato (dove ha incontrato lavoratori, soprattutto immigrati) e Firenze, in occasione del Congresso Ecclesiale Nazionale, chiedendo una Chiesa “con il volto umile”.
Bari: pregare per il Medio Oriente
Nel 2018 e nel 2020 è stato a Bari, città simbolo del dialogo tra Oriente e Occidente. Qui ha incontrato patriarchi e capi di Chiese cristiane del Medio Oriente, pregando per la pace in quelle terre martoriate.
Bozzolo e Barbiana: don Mazzolari e don Milani
Nel 2017 ha visitato Bozzolo (Mantova) e Barbiana (Firenze), rendendo omaggio a due grandi figure del cattolicesimo italiano: don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani, sacerdoti impegnati a difendere i poveri e gli ultimi.
Matera e altre città
Nel 2022 ha partecipato al Congresso Eucaristico Nazionale a Matera.
Ha inoltre compiuto visite pastorali a Milano, Genova, Palermo, Cagliari, Cesena, Bologna, Campobasso, e molte altre città italiane, sempre con l’idea di incontrare “la gente comune” più che le istituzioni.
Il senso dei suoi viaggi in Italia
In patria, Papa Francesco ha scelto le periferie geografiche ed esistenziali: migranti, poveri, terremotati, carcerati, giovani.
Con la sua presenza ha voluto testimoniare che il Vangelo si vive stando accanto agli ultimi.