Bologna Wine Week 2025: la città si conferma capitale del vino italiano

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Migliaia di partecipanti e oltre 80 cantine protagoniste: si è chiusa con grande successo la terza edizione della Bologna Wine Week, che ha trasformato il capoluogo emiliano in una vera e propria capitale del vino italiano.

La manifestazione, ideata da Gian Marco Gabarello e promossa attraverso l’enoteca Ebrezze, si è imposta come appuntamento di riferimento nel panorama enogastronomico nazionale. “Bologna ha risposto con entusiasmo, confermando la sua vocazione di città aperta al dialogo tra tradizione e futuro – ha dichiarato Gabarello –. La Bologna Wine Week non è solo una rassegna sul vino, ma una piattaforma culturale che valorizza territori, persone e storie”.

Una città coinvolta, un successo condiviso

Dal centro storico ai ristoranti aderenti, passando per i palazzi simbolo della città – come Palazzo Re Enzo, Piazza Nettuno e Sala Borsa – l’evento ha proposto un ricco calendario di appuntamenti: degustazioni, masterclass, incontri con i produttori, momenti culturali e itinerari tematici che hanno saputo coinvolgere winelovers, operatori del settore e semplici curiosi.

Il cuore del weekend è stato proprio Palazzo Re Enzo, dove si è registrata un’affluenza costante e un clima vivace, fatto di assaggi, racconti e scoperte. Ampio spazio è stato dedicato ai vini dei Colli Bolognesi e alle bollicine italiane, grazie alla partnership con Spumanti Italia, giunta alla sua settima edizione. Tra le undici masterclass in programma, ha riscosso particolare interesse quella dedicata all’abbinamento tra Parmigiano Reggiano e Pignoletto, a sottolineare il legame profondo tra eccellenze del territorio.

Novità e prospettive

Tra le novità di quest’anno anche una guida digitale scaricabile con tutti i locali partner della manifestazione e il successo della sezione OFF, che ha visto la partecipazione di oltre 50 ristoranti cittadini. “Siamo felici di essere riusciti a coinvolgere tutta la città – ha aggiunto Gabarello –. C’è una visione comune che farà crescere ancora di più questa manifestazione: vogliamo portare avanti un nuovo modo di comunicare il vino, rendendolo accessibile e promuovendo sempre di più i vini della nostra regione”.

Le conferenze ospitate alla Sala Borsa hanno inoltre acceso i riflettori su temi chiave come enoturismo, sostenibilità, innovazione e nuovi stili di consumo, confermando la vocazione dell’evento a essere anche uno spazio di riflessione e confronto.

Uno sguardo al futuro

Realizzata con il patrocinio del Comune di Bologna, della Regione Emilia-Romagna e di Bologna Welcome, la Bologna Wine Week è stata sostenuta da un ampio parterre di sponsor, tra cui BPER Banca, Parmigiano Reggiano, Confcommercio Ascom Bologna, Consorzio Colli Bolognesi, Gruppo Ghedini, Gandini Arredamenti, Luigi Bormioli, Acqua Cerelia, Segafredo, Bologna Business School e altri partner locali.

L’appuntamento è già fissato per il 2026, con l’obiettivo di continuare a crescere e consolidare il ruolo di Bologna come crocevia delle eccellenze enogastronomiche italiane.


Alcune delle cantine protagoniste della Bologna Wine Week 2025

Buglioni

San Pietro in Cariano (VR), Veneto


Fondata nel 1993 da Alfredo Buglioni, l’azienda oggi è guidata anche dal figlio Mariano, che ci ha accolto calorosamente. Situata nel cuore della Valpolicella Classica, Buglioni coltiva 60 ettari e produce circa 350.000 bottiglie l’anno. Diego Bertoni è l’enologo che firma le etichette dell’azienda, che puntano a coniugare eleganza e identità territoriale. Abbiamo degustato due splendidi Valpolicella Classico Superiore: L’Imperfetto 2022, armonico e ben bilanciato, e 44 Verticale 2020, con una struttura più profonda e un finale secco e preciso.
Un’azienda che merita assolutamente una visita: www.buglioni.it


Cesare Gallegati

Faenza (RA), Emilia-Romagna

Una piccola ma appassionata realtà familiare fondata nel 1998 da Cesare e Antonio Gallegati, che coltivano 7 ettari nel territorio di Brisighella. Oggi sono sette le etichette prodotte, per un totale annuo di 22.000 bottiglie. L’enologo è lo stesso Cesare Gallegati, che ci ha anche accompagnato nella degustazione con passione e competenza. Abbiamo assaggiato il Corallo Giallo 2023, un’Albana secca vibrante e floreale; il Corallo Rosso 2023, Sangiovese diretto e fruttato; e la riserva Corallo Nero 2020, intensa, speziata e longeva. Un esempio di qualità e autenticità romagnola.
Per scoprire di più: www.aziendaagricolagallegati.it/


Nino Franco

Valdobbiadene (TV), Veneto

Fondata nel 1919, Nino Franco è tra le più storiche cantine di Valdobbiadene. Oggi gestita da Primo Franco, l’azienda vanta una produzione di 1.200.000 bottiglie su 4 ettari di proprietà, con un’offerta che arriva a 8 etichette. L’enologo Giulio Casson guida la produzione, affiancato da un team esperto. Durante la Bologna Wine Week siamo stati accompagnati dalla sommelier Fisar Darya Golovina, che ci ha fatto degustare il Prosecco Superiore Extra Brut “Nodi” 2022: secco, teso e minerale, con una bella progressione in bocca. Una cantina che unisce tradizione e innovazione.
Info su: www.ninofranco.it


D’Araprì

San Severo (FG), Puglia

Fondata nel 1979 da Girolamo D’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore, D’Araprì è tra i pionieri del Metodo Classico in Puglia. Oggi conta 19 ettari e una produzione di 180.000 bottiglie suddivise in 7 etichette. Girolamo D’Amico, anche enologo, è affiancato dalla figlia Anna, che ci ha accolto con entusiasmo e competenza. In degustazione due bollicine sorprendenti: il Bombino Bianco RN 2019, fine e agrumato, e la Gran Cuvée XXI Secolo, sboccata nel 2025, ricca e avvolgente. Bollicine pugliesi di altissimo livello.
Scopri di più su: www.darapri.it


Tenuta di Angoris

Cormòns (GO), Friuli-Venezia Giulia

Una delle realtà storiche del Friuli, fondata nel lontano 1648. Oggi è guidata dalle sorelle Marta e Claudia Locatelli, con l’enologo Alessandro Bologna a capo della produzione. L’azienda coltiva ben 75 ettari, per una produzione di circa 600.000 bottiglie e 24 etichette. Monica, commerciale della cantina, ci ha guidato nell’assaggio: lo Spumante Modolet, fresco e sapido; lo Chardonnay Riserva Spiule 2020, ampio e strutturato; il Sauvignon blanc 2024 e il Pinot Grigio Collio 2023, entrambi eleganti, precisi e fedeli al territorio. Un viaggio nei profumi del Collio.
Maggiori info: www.angoris.com


Famiglia Cotarella

Montecchio (TR), Umbria

Una grande realtà familiare con radici forti e visione internazionale. Fondata nel 1979, l’azienda è oggi gestita da Dominga, Enrica e Marta Cotarella. Con 150 ettari e 3.800.000 bottiglie prodotte, rappresenta una delle firme più autorevoli del vino italiano. L’enologia è affidata a Pier Paolo Chiasso e Riccardo Cotarella. Ad accoglierci Lorenzo, del team commerciale, che ci ha guidati tra bollicine italiane e francesi: uno Spumante Metodo Tradizionale di grande finezza e due Champagne d’autore distribuiti dalla Famiglia Cotarella: il Premier Cru Grande Réserve di Vilmart & C e il Blanc de Blancs Vendemiaire di Doyard. Un ponte tra Umbria e Francia, all’insegna dell’eccellenza.
Per saperne di più: www.famigliacotarella.it


 


Un bilancio più che positivo

La Bologna Wine Week 2025 ha confermato il proprio ruolo centrale tra gli eventi enogastronomici italiani, mettendo al centro il vino e chi lo produce. Cantine da tutta Italia hanno portato a Bologna le loro storie, le loro etichette, la loro passione, trovando un pubblico curioso e coinvolto. Una manifestazione in crescita, capace di coniugare cultura, divulgazione e piacere del bere bene. Non resta che dare appuntamento al 2026, per un nuovo brindisi nel cuore di Bologna.



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