25.07.1989

IL NOSTRO MARE CONTINUA AD ESSERE UNA DISCARICA INCONTROLLATA DI RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI


Al Signor Ministro per l'Ambiente - Roma
Al Signor Ministro della Sanità - Roma
Al Sig. Assessore Reg. Terr. e Ambiente - Palermo
Al Signor Sindaco di Augusta
Al Sig. Assessore all'ecologia di Augusta
Al Sig. Com. della Capitaneria di Porto - Augusta
Al Sig. Presidente della USL 27 - Augusta
Alla C.P.T.A. di Siracusa
Al Sig. Direttore del L.P.I.P. di Siracusa
Al Sig. Pretore di Augusta
e p. c. agli Organi di informazione

Il nostro mare
continua ad essere una
discarica incontrollata di rifiuti tossici e nocivi.

Tempo fa (1981) dalle analisi effettuate nelle acque del nostro porto fu riscontrata una forte concentrazione di metalli pesanti quali PIOMBO, ZINCO, MERCURIO. CROMO, CADMIO, NICHEL, e fu riscontrata anche, in quel che restava del patrimonio ittico, un accumolo così forte delle suddette sostanze tossiche (le quali risultano essere CANCEROGENE, TERATOGENE E MUTAGENE) che andando a finire nella catena alimentare, costituiscono un grave rischio per la salute.
Il depuratore consortile I.A.S. doveva avere lo scopo di evitare che i reflui industriali, ricchissimi di tali sostanze, venissero riversati in mare.
Di fatto, però, per oltre trent'anni (fino al 1984), tali scarichi sono continuati senza alcun serio controllo e senza intervento delle Autorità di controllo (ad eccezione dell'epoca condorelliana).
La presenza sicura, quindi, di tali inquinanti, fa sì che i fanghi dei fondali del Porto Megarese rientrino nella categoria dei Tossici e Nocivi, per cui dovrebbero essere avviati in discariche controllate.
Invece, questi fanghi, senza alcun controllo e senza previe analisi, (per i lavori della costruenda nuova darsena), li stanno "comodamente e gratuitamente" scaricando all'esterno della diga foranea, affidandoli alle correnti, incrementando così, il già alto tasso di inquinamento del nostro mare, concorrendo, in tal modo, ad aumentare la situazione di rischio derivante dalla presenza di tali inquinanti.
Ci sorprende, quindi, l'atteggiamento dell'Assessore all'Ecologia di Augusta, che sembra più preoccupato della pulizia delle scogliere (dove mancano perfino i cassonetti) più che quella delle acque in cui ci bagniamo o della sanità del pesce (al mercurio, al piombo,..) che in esse vi viene pescato.
Proponiamo, pertanto:
1. L'immediato sospensione (in via cautelativa) dello scarico dei fanghi fuori delle acque del porto;
2. Che venga analizzata la natura dei fanghi del porto per accertarne il loro grado di tossicità e nocività (specie per la presenza dei "metalli pesanti");
3. L'avvio di questi fanghi in discariche controllate;
4. un maggior controllo da parte delle Autorità preposte (C.P., USL 27, C.P.T.A., L.P.I.P.) su questo genere di lavori (poco ecologico che è fonte di serio pericolo sia per la popolazione sia per l'ecosistema.
Segnaliamo, quindi, questo grave fatto sia alla popolazione sia alle Autorità in indirizzo perchè, secondo le proprie competenze, vogliano prendere i dovuti provvedimenti per quanto sopra esposto.

AUGUSTA, 25 luglio 1989

COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE AUGUSTA

Torna alla cronologia

 


www.terremotodeisilenzi.it
contatti