Senza narrazione non c’è rivoluzione 

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Osterie e locali fondamentali per la promozione del vino buono, pulito e giusto

Consegnati alla Slow Wine Fair i 36 riconoscimenti del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, la prima edizione in collaborazione con Milano Wine Week

Come si fa a scegliere un vino al ristorante? Come far sentire il cliente di un’osteria a proprio agio nel momento in cui deve abbinare una buona etichetta, a un prezzo accessibile, alle scelte gastronomiche? La carta dei vini è uno strumento che va in aiuto della narrazione del vino per quei produttori che lavorano bene? E il ruolo del sommelier oggi è in crisi come le altre figure professionali della ristorazione?

Un momento di confronto e riflessione su questi temi si è tenuto oggi durante la seconda edizione della Slow Wine Fair, la fiera del vino buono pulito e giusto organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, che fino a martedì 28 febbraio riunisce 750 produttori di vino buono, pulito e giusto da tutta Italia e da 21 Paesi del mondo.

L’occasione è stata la consegna dei 36 nuovi riconoscimenti del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow conferito a 12 diverse categorie, attribuiti attraverso una giuria di professionisti e dal pubblico di appassionati. L’obiettivo del Premio, nato come spin off dei MWW Awards, è celebrare la cultura del bere bene e del vino buono pulito e giusto, per rafforzare il legame tra locali e winelovers che incentrano le proprie selezioni su vini di questo tipo.

Scopri qui tutti i riconoscimenti consegnati

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