venerdì, 29 Marzo 2024

PINUCCIA BERNARDONI. UNA FELICE CORSA

Una felice corsa attraversa l’intero arco della lunghissima produzione di Pinuccia Bernardoni, presentando opere realizzate a partire dai primi anni Ottanta a oggi, che individuano nella carta un medium privilegiato della sua indagine sulla relazione tra scultura e corpo, tra corpo e paesaggio, e tra natura e astrazione.

La carta, declinata come scultura e come supporto nel disegno, viene gradualmente integrata e sostituita da altri materiali: ferro, vetro, foglie che attraverso processi di manipolazione – come la piegatura, la foratura e l’assemblaggio – mettono in evidenza da un lato la specificità della materia, dall’altro la possibilità di dialogo tra elementi differenti.

Dopo gli esordi a Firenze, ancora legati all’arte concettuale e alla poesia visiva, nel 1976 Pinuccia Bernardoni si trasferisce a Bologna e inizia a lavorare a installazioni ambientali sul tema della memoria, per giungere, a partire dai primi anni Ottanta, a maturare un’indagine personale sulla scultura in chiave anti-monumentale e processuale. Materiale d’elezione di questo periodo è la carta di riso, al centro di una pratica artistica che attraverso l’innesto di fili di metallo, la bruciatura, la piegatura e il collage, ne afferma e al tempo stesso ne mette in discussione la bidimensionalità e il volume.

Nel corso degli anni Novanta il suo interesse materico si estende all’impiego della lastra di ferro, spesso posta in relazione dialettica con la carta, per approdare in seguito all’uso di un materiale naturale, la foglia, a cui vengono riconosciuti forma e valore scultoreo. La foglia viene forata, inserita in cornici che hanno una funzione architettonica, usata come matrice – ombra, calco, traccia – fino a diventare soggetto di una serie di grandi disegni antropometrici su carta.
Il disegno accompagna tutto l’arco della carriera di Bernardoni, sottolineando un’affinità elettiva tra questo medium e la scultura, come forma che si produce attorno al vuoto e attraverso il gesto e il segno. In questo intreccio si inserisce un altro, importante, strumento analitico, quello del libro, capace, a partire dal 2013, di farsi corpo scultoreo unendo in un solo oggetto parola, volume, colore, azione.

La mostra è costruita per assonanze contrappunti tra opere che appartengono a periodi e cicli diversi: un attraversamento del lavoro di Pinuccia Bernardoni che intende illuminarne la felicità – e il rigore – della ricerca, l’approccio meditato alla materia, lo stupore per il sensibile che ci circonda.
Accompagna l’esposizione un quaderno che racconta la fitta tessitura tra la vita e la poetica dell’artista, e un supporto didattico dedicato a bambine e bambini.


Mostra personale a cura di Cecilia Canziani


Orari di apertura ART CITY Bologna:

venerdì 27, sabato 28 e martedì 31 gennaio, mercoledì 1, giovedì 2 e venerdì 3 febbraio h 10-18
sabato 4 febbraio h 10-24
domenica 5 febbraio h 10-19

Orari di apertura ordinari:

h 10-18 (lunedì e domenica chiuso)

Schedula per Ore

New Day

Data

20 Gen 2023
Expired!

Ora

10:00 - 18:00

Maggiori informazioni

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Bologna, Fondazione del Monte

Luogo

Bologna, Fondazione del Monte
Fondazione del Monte
Categoria
Bologna, Fondazione del Monte

Organizzatore

Bologna, Fondazione del Monte
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