sabato, 27 Luglio 2024

BOCCIONI. PRIMA DEL FUTURISMO

Dal 09 Settembre 2023 al 10 Dicembre 2023

PARMA

LUOGO: Fondazione Magnani-Rocca

INDIRIZZO: Via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo

ORARI: Mar – Ven 10 – 18 (la biglietteria chiude alle 17) | Sab / Dom / Festivi 10 – 19 (la biglietteria chiude alle 18) | Il Sab ore 16 e la Dom e Festivi ore 11.30 / 15.30 / 16.30 visita alla mostra con guida specializzata | Aperto anche 1° Nov e 8 Dic | Lun chiuso

CURATORI: Virginia Baradel, Niccolò D’Agati, Francesco Parisi, Stefano Roffi

COSTO DEL BIGLIETTO: 14 € valido anche per le raccolte permanenti e il parco | 12 € per gruppi di almeno quindici persone | 5 € per le scuole e under quattordici anni | Il biglietto comprende anche la visita libera agli Armadi segreti della Villa

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 0521 848327 | 848148

E-MAIL INFO: info@magnanirocca.it

SITO UFFICIALE: http://www.magnanirocca.it

La Fondazione Magnani-Rocca dal 9 settembre al 10 dicembre 2023 nella sede di Mamiano di Traversetolo presso Parma dedica ad Umberto Boccioni una grande mostra – a cura di Virginia Baradel, Niccolò D’Agati, Francesco Parisi, Stefano Roffi – composta da oltre cento opere, tra cui spiccano alcuni capolavori assoluti dell’artista.

La mostra si sofferma sulla figura del giovane Boccioni e sugli anni della formazione affrontando i diversi momenti della sua attività, dalla primissima esperienza a Roma, a partire dal 1899, sino agli esiti pittorici immediatamente precedenti l’elaborazione del Manifesto dei pittori futuristi nella primavera del 1910. Un decennio cruciale in cui Boccioni sperimenta tecniche e stili alla ricerca di un linguaggio originale e attento agli stimoli delle nascenti avanguardie. La mostra intende non solo documentare il carattere eterogeneo della produzione boccioniana, ma soprattutto ricostruire i contesti artistici e culturali nei quali l’artista operava.
Viene così fatta luce sulle vicende artistiche tra il 1900 e il 1910, offrendo un panorama più ampio su un periodo fondamentale per l’attività di Boccioni che permette di porre in prospettiva lo svolgersi della sua ricerca.

La mostra è suddivisa dunque in tre macro sezioni geografiche legate alle tre città che più di tutte hanno rappresentato punti di riferimento formativi per l’artista: Roma, Venezia e Milano le cui sezioni sono curate rispettivamente da Francesco Parisi, Virginia Baradel e Niccolò D’Agati.
All’interno di queste aree, approfondimenti su aspetti specifici – il rapporto con il mondo dell’illustrazione nel periodo romano, quello con l’incisione e le aperture internazionali legate ai viaggi – costituiscono ulteriori focus di indagine.

Lo studio delle fonti, a iniziare dai diari e dalla corrispondenza di Boccioni entro il 1910, e le recenti e approfondite indagini hanno portato nuovi elementi utili alla conoscenza di questa fase della sua attività. L’obiettivo, diversamente da quanto spesso accade nelle rassegne dedicate alla parabola Divisionismo-Futurismo, è quello di seguire la formazione boccioniana al di fuori di una logica deterministica legata all’approdo al Futurismo, ma di cogliere la definizione di un linguaggio e di una posizione estetica in rapporto alle coeve ricerche che si strutturavano e che caratterizzavano i contesti coi quali l’artista entrò in contatto.

A documentare questo percorso sono esposte alcune delle opere a olio su tela più note della prima produzione dell’artista, come Campagna romana del 1903 (MASI, Lugano), Ritratto della signora Virginia del 1905 (Museo del Novecento, Milano), Ritratto del dottor Achille Tian del 1907 (Fondazione Cariverona), Il romanzo di una cucitrice del 1908 (Collezione Barilla di Arte Moderna), Controluce del 1909 (Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto), nonché tempere, incisioni, disegni.
L’accostamento di volta in volta alle opere di artisti come Giacomo Balla, Gino Severini, Roberto Basilici, Gaetano Previati, Mario Sironi, Carlo Carrà, Giovanni Sottocornola, spiega ed illustra le ascendenze e i rapporti visuali e culturali che costruirono e definirono la personalità artistica di Boccioni.

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