IL TERREMOTO ANNUNCIATO

Tratto dal quotidiano "LA SICILIA" del 30 Ottobre 1990

Ieri mattina una serie di scosse sismiche avvertite dagli abitanti di buona parte della Sicilia orientale
Il panico per pochi attimi
Ma da Erice un allarme: «Potrebbe essere un avvertimento»

CATANIA- Alle 9,16 di ieri mattina è stato registrato in Sicilia un terremoto di magnitudo 3.9, pari al sesto grado della scala Mercalli. Di natura tettonica, l'epicentro è stato localizzato nella scarpata Iblo-maltese, una zona di mare situata a circa 40 chilometri dalla costa ragusana. Il movimento tellurico è stato avvertito in particolare nella zona dei monti Iblei e intorno ai centri di Palazzolo Acreide, Gela, Mineo e Catania.
Secondo gli esperti, l'intensità del sisma sarebbe pari a quella registrata nel 1693, in occasione del rovinoso terremoto che distrusse Catania. La durata della scossa è stata di circa 15 secondi.
Panico, ma nessun danno si è registrato nelle zone colpite.
Vediamo, nel dettaglio, cosa è avvenuto in alcuni centri colpiti dal sisma.
Attimi di paura, ma nessun danno a persone o cose.
Anche a Caltagirone, alle 9,16 di ieri, la terra ha tremato. Sono state avvertite due scosse a brevissima distanza l'una dall'altra, che hanno suscitato la comprensibile apprensione della gente.
Le scosse telluriche sono state avvertite più distintamente nei piani più alti degli edifici.
A Mineo è stata invece sospesa l'attività didattica nella scuola elementare «Capuana», il personale scolastico ha accompagnato i bambini fuori dalle aule e li ha fatti concentrare nel cortile della scuola.
Panico anche a Lentini e Carlentini dove molti si sono riversati nelle strade per la paura.
Pure Gela è stata investita dal sisma. La scossa è stata avvertita nettamente in molte zone della città, ma non ha causato alcun danno.
Ad Agrigento e Licata tutti in strada per la paura, soprattutto gli abitanti nella zona del centro storico. Nel corso della giornata, però, tutto è tornato alla normalità, con la gente che è tornata, seppur timorosa, al lavoro.
Molta paura pure nel Ragusano.
A Scicli, il terremoto di ieri ha fatto crollare alcuni cornicioni della chiesa S Giovanni Evangelista, dove alcune ore dopo avrebbe dovuto celebrarsi un matrimonio, dirottato in un secondo momento in un'altra chiesa.
La scossa è stata avvertita in maniera netta ad Ispica, dove alcune donne anziane si sono riversate in strada a pregare. Paura e panico anche a Comiso, Modica, Ragusa città e Acate.
Nella città della Contea, lesioni sono state riscontrate sul soffitto del palazzo municipale, mentre nella chiesa S. Giovanni a Modica Alta è caduto un pannello di gesso che fortunatamente non ha provocato alcun danno.
M. A. (La Sicilia, 30.10.1990)

ERICE - «Potrebbe esssere un precursore del pauroso terremoto che dovrà colpire la Sicilia orientale nei prossimi dieci anni la scossa sismica che ha interessato ieri buona parte della fascia costiera dell'Isola».
A sostenerlo è il prof. Gjerrj Pilarski, uno studioso statunitense che da anni lavora al Centro sismografico dell'Ettore Majorana. «La scossa, 4.1 di magnitudo della scala Richter - ci dice Pilarski - è stata intensa. A percepirla sono stati gli abitanti di una vasta area che si estende da Catania fino ad Agrigento»
- Qual è stato l'epicentro?
«A quaranta chilometri dalle coste siracusane si è avuto l'epicentro. Ma, l'intensità del terremoto, corrispondente al sesto grado della scala Mercalli ha creato molta paura.
Per tutta la mattinata il nostro telefono ha continuato a squillare. Molte persone allarmate ci hanno chiesto notizie, telefonando da ogni parte della Sicilia. Devo comunque aggiungere che il terremoto poteva provocare danni se si fosse verificato a terra.
Tuttavia, migliaia e migliaia di persone hanno temuto il peggio in seguito alla forte scossa che ha interessato in particolar modo i centri rivieraschi della zona orientale. Il terremoto è stato avvertito nelle abitazioni, negli uffici e nelle scuole.
- Qual’è la situazione attuale?
«Non si prevedono per ora e nei prossimi giorni scosse di magnitudo superiore a quella odierna.
Subito dopo il sisma, sono state annotate scossse di assestamento.
Ne seguiranno altre, piuttosto leggere, tanto da non essere avvertite dagli abitanti della parte orientale della Sicilia»
- Che cosa raccomanda alla popolazione dei centri colpiti dal sisma?
«Di stare tranquilli. Posso senz'altro dire che non è il caso di preoccuparsi.
Non c'è alcun pericolo per questo evento.
Per il momento, la situazione è sotto controllo».
- Quali sono le previsioni per il futuro?
«Purtroppo, non sono previsioni rosee. La scossa di lunedi mattina potrebbe essere un precursore (un campanello d'allarme n. d. r. ) di quel forte sisma che dovrà interessare la Sicilia orientale, forse nei prossimi dieci anni.
Infatti, l'Istituto nazionale di Geofisica, con sede a Roma, ha parlato alcuni anni fa di un grosso terremoto con magnitudo sette della scala Richter. Il violento sisma interesserebbe quella parte dell'isola che ieri ha avvertito il movimento sismico che, per fortuna, ha avuto il suo centro al largo delle coste siracusane e precisamente nel tratto di mare che ricade nel canale dell'isola di Malta. La notizia della probabilità di un catastrofico sisma, superiore al 90 per cento, fu resa nota nel 1985 dall'allora ministro della Protezione civile, on. Zamberletti, che proprio da Erice lanciò un preciso allarme. L'ultima volta che la suddetta zona fu colpita risale al 1693. (e già! Perché anche quello dell’11 gennaio 1848 che colpì Augusta non esiste!)
Allora le vittime furono circa sessantamila.
Giuseppe Bruccoleri (La Sicilia, 30.10.1990)


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